La piazza dei volontari che ogni anno colora la città di Lucca con le tinte della solidarietà, richiamando presenze e attenzione da tutto il Paese, è pronta al nuovo evento. Alla vigilia del Festival Italiano del Volontariato che si tiene nella città toscana dal 10 al 12 maggio parte un grido di allarme dal Centro Nazionale per il Volontariato (Cnv) che insieme alla Fondazione Volontariato e Partecipazione organizza l’evento.
"Viviamo un momento delicato - dice il presidente del Cnv Pier Giorgio Licheri - per il mondo del volontariato e in generale del terzo settore. Ci uniamo agli appelli che in questi giorni stanno risuonando sui mezzi di informazione nazionali: non si può pensare di prendere decisioni, come è stata quella del raddoppio dell’Ires per il non profit poi fortunatamente sventata, senza coinvolgere il mondo del volontariato".
"Serve più attenzione - aggiunge Licheri - e un maggiore dialogo per trovare soluzioni sostenibili a problemi aperti da troppo tempo: un esempio poco conosciuto è quello del mondo del volontariato carcerario. Sono decenni che attendiamo riforme in grado di facilitare il ruolo delle associazioni e fare in modo che ci possa essere un pieno sviluppo delle misure di comunità e alternative al carcere. Sono esperienze più efficaci per il recupero e che alleggerirebbero anche la situazione del carcere. Siamo quelli che tentano di ’ricucire’ il Paese, ma non abbiamo ascolto. Ritardi e inconcludenze sono sotto gli occhi e il giudizio di tutti".
"I volontari - conclude Licheri- spesso danno più di ciò che hanno, ma a fronte di questi temi all’ordine del giorno -la disabilità, l’accoglienza dei migranti...-, è lecito aspettarsi dal governo almeno un segnale di attenzione".
Il volontariato in ItaliaLa galassia del volontariato è composta da milioni di persone e centinaia di migliaia di organizzazioni che ogni giorno si rimboccano le maniche per tenere unito il Paese. Secondo i dati Istat dell’Annuario Statistico 2018 la quota di italiani con più di 14 anni che partecipano ad attività gratuite per associazioni di volontariato è il 10,4%. Di oltre 5,5 milioni di persone che fanno volontariato per organizzazioni non profit parlano i dati del Censimento permanente dell’Istat, realtà che sono attive nei settori quali cultura, sport, istruzione, ricerca, sanità, assistenza sociale, protezione civile, ambiente, sviluppo economico e coesione sociale, filantropia, cooperazione e solidarietà internazionale.
Le relazioni dei volontari ricuciono il Paese
Secondo i risultati di una recente indagine sugli italiani e il volontariato realizzata da CSA - Centro di Statistica Aziendale e dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione, l’82% dei cittadini che scelgono di fare volontariato lo fanno per aiutare gli altri e dare un contributo alla società, il 15,7% per stare meglio con se stessi, l’11% per imparare cose nuove e l’8,7% per conoscere nuove persone o gruppi. L’indagine è stata condotta sul un panel che accoglie al suo interno più di 2.000 famiglie rappresentative della popolazione italiana, con un campione di oltre 4.000 rispondenti. La relazione personale è ancora alla base della scelta di fare volontariato: il 43% di coloro che si impegnano si mette in gioco grazie al "passaparola", mentre solo il 7,4% trova lo spunto sui social media e ben il 40% vede questa opportunità in parrocchia. L’11,2% si muove dopo aver appreso delle attività del volontariato dai mezzi di informazione e il resto prende spunto e motivazione da scuola, amici e colleghi.
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