Nei giorni scorsi Istat ha pubblicato il Rapporto SDGs 2018. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia. Prime analisi che propone un aggiornamento e un ampliamento degli indicatori diffusi per il monitoraggio degli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, fra cui il goal 16 che impone di mettere in atto misure per ridurre la violenza, inclusa quella sessuale. A quanto pare in Italia le cose non stanno migliorando granché, o meglio: aumentano leggermente le condanne, ma la violenza sulle donne è stabile e ancora molto diffusa, la percentuale di chi denuncia è bassa e solo per la metà degli iscritti in procura si avvia un’azione penale.Parliamo qui di quattro aspetti della violenza, che non sono certo gli unici: violenza sessuale, stalking, maltrattamenti in famiglia e percosse.Quanta violenza sessuale?Nel biennio 2015-16 Istat stima che il 4,1% delle ragazze che oggi hanno meno di 30 anni abbia subito violenza sessuale quando erano minorenni, ed è purtroppo in aumento la percentuale dei figli che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% al 64,8% tra il 2006 e il 2014) e di quelli che sono stati direttamente coinvolti (dal 15,9% al 23,7%).Nonostante si assista dal 2006 al 2014 a una leggera riduzione della violenza nel suo complesso, restano stabili le quote di donne vittime di violenza estrema (stupri e tentati stupri) e delle forme più efferate di violenza (uso o minaccia di usare una pistola o un coltello) e soprattutto è aumentata la gravità delle violenze sessuali e fisiche.
Quante denunce?Troppo poche. Secondo le stime Istat (2014) ha denunciato solo l’11,4% delle donne italiane e il 17% delle straniere che dichiarano di aver subito violenza.I dati estratti dal sistema informativo del Ministero dell’interno, il Sistema di indagine (SDI) parlano di 4046 reati di violenza sessuale commessi nel 2016. Erano 4257 nel 2014 e 4000 nel 2015. Le persone denunciate per violenza sessuale nel 2016 sono state 7633. 9723 per percosse, 11425 per stalking e 13813 sono state le denunce/segnalazioni per maltrattamenti in famiglia.Il sistema SDI raccoglie informazioni sia sui delitti denunciati dai cittadini presso gli uffici competenti (Commissariati di Polizia, Stazioni dei Carabinieri ecc.), sia sui delitti che le Forze di Polizia accertano autonomamente. Le informazioni riguardano, inoltre, anche le segnalazioni di persone denunciate e/o arrestate che le Forze di Polizia trasmettono all’Autorità giudiziaria.
Ma il dato allarmante è che una vittima italiana su tre ha dichiarato che il personale sanitario a cui si è rivolta ha fatto finta di niente di fronte alla violenza subita. Fa inoltre pensare il fatto che in un caso su 3 alle italiane è stato consigliato di sporgere denuncia, cosa che invece è stata consigliata al 63% delle straniere. Forse - si chiede Istat - perché si ritiene che le straniere abbiano una rete sociale meno solida alle spalle. Intendendo dunque la denuncia come un’alternativa al supporto della famiglia.
Quante condanne?Una delle parole chiave di questo sedicesimo goal delle Nazioni Unite è "strong institutions", istituzioni forti. Ma quanti vengono realmente puniti dopo una denuncia?Secondo i dati del Ministero della Giustizia, i detenuti maschi che sono in carcere per avere commesso violenza sessuale sono 2977 (di cui 1828 italiani), per avere commesso stalking 691 (di cui 540 italiani) e 186 (di cui 130 italiani) per percosse.A questi si aggiungono i denunciati. Per quanto riguarda il reato di stalking, nel 2015 sono state 15.733 le persone adulte iscritte nei registri delle procure, ma l’azione penale ha avuto luogo per il 51% dei casi. Le condanne sono fortemente cresciute dal 2009 al 2015: 35 sentenze nel 2009, 1.601 nel 2016, di cui 1.309 con condannato italiano e 292 straniero.