Giorno dopo giorno, ora dopo ora matura la consapevolezza che il rischio non è un semplice "effetto collaterale", ma l'orizzonte concreto dentro cui ci troveremo sempre più a operare, comunicare, interagire. Come singoli, ma soprattutto come organizzazioni.
Chi, oggi, davanti all'emergenza del coronavirus, ha la capacità di capire che cosa viene messo in gioco nelle nostre relazioni, nelle nostre pratiche, nelle nostre esperienze, nelle nostre vite dal configurarsi di questo orizzonte di rischio?
Dobbiamo avviare una riflessione comune. Aprire questa nuova fase di consapevolezza e di senso è necessario e cruciale per il Paese. Chi può e deve farsene carico è la società civile organizzata.
Per iniziare a creare questo spazio, Vita organizza per giovedì prossimo, 12 marzo (ore 14,30-16) una tavola rotonda in streaming, com'è nello spirito dei tempi.
Alla tavola rotonda, che toccherà i temi della crisis communication, del ruolo della cooperazione sociale per ricostruire le reti di fiducia e di quanto sarà importante dar forza ai corpi intermedi per rilanciare economia e socialità nei prossimi mesi.
Partecipano coordinati da Marco Dotti: Francesca Folda, Amani Institute, Stefano Granata, Presidente di Ferdersolidarietà; Guido Bosticco, esperto di comunicazione e reti sociali, Università di Pavia.
Un punto di partenza per iniziare a riflettere.
Ulrich Beck, il sociologo tedesco a cui dobbiamo la più acuta analisi della questione, ricordava che nella vecchia struttura sociale del XX secolo, modellata sull'interazione rigida tra classi, «l'essere determinava la coscienza». Ma nella società del rischio (Risikogesellschaft) del nostro XXI secolo tutto cambia, perché tutto è mobile. Nella società del rischio «è la coscienza a determinare l'essere». Proprio per questo i luoghi di riflessione e di senso assumono un valore nuovo e inestimabile.
Dove e quando
Potrete seguire la diretta sui canali Facebook e twitter di Vita Non Profit
Giovedì 12 marzo dalle 14,30 alle 16.