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Fuori dal carcere, il rischio di essere invisibile

07-04-2023 10:55

Redazione

News, Da Èbbene, Progetti dei centri,

Fuori dal carcere, il rischio di essere invisibile

La Prossimità insegna ad andare oltre le apparenze, ricordandoci che ogni persona con cui entriamo in contatto ha una sua storia

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La Prossimità insegna ad andare oltre le apparenze, ricordandoci che ogni persona con cui entriamo in contatto ha una sua storia, un vissuto che ne spiega comportamenti e azioni. 

Questa è la storia di un uomo che, chiameremo Luigi, e che sin da piccolo è stato abituato a pensarsi come invisibile, non meritevole di amore. Abbandonato persino dalla madre, il nostro protagonista si è trovato a dormire su strada sin da minorenne. Tra le notti al freddo e i giorni segnati dalla fame, il ragazzo ha cercato di soddisfare i suoi bisogni commettendo vari illeciti, tra cui furti e spaccio.

A seguito di una condanna, con conseguente inserimento presso una Casa-Famiglia, il destino di Luigi sembrava essere cambiato. L’esperienza con gli educatori gli fece capire di essere meritevole di amore e di poter avere un futuro diverso da quello a cui sembrava essere destinato. Uscito dalla Casa-Famiglia, il ragazzo decise di riprendere la sua vita in mano ed emigrare per trovare lavoro. Lontano dalla famiglia di origine e lontano dai traumi del passato, il ragazzo, ormai neomaggiorenne, iniziò una nuova vita fondata sul rispetto, il lavoro e la legalità. 

Dopo diversi anni, il ragazzo, ormai diventato uomo, tornò in Italia non sapendo che, nel frattempo, il processo che lo aveva visto protagonista di furto e che lo aveva condotto in Casa-Famiglia gli aveva destinato una pena detentiva mai scontata, motivo per cui venne segnalato e arrestato. Il ritorno nella sua amata-odiata città , Catania, lo aveva riportato al passato, ai traumi, alla solitudine degli anni giovanili, solitudine che veniva amplificata nelle notti in carcere. 

Oggi, un nuovo spiraglio di luce si intravede nella vita dell’uomo grazie all’accoglienza nel progetto Una Casa Per Ricominciare a cui la Cooperativa Sociale Mosaico ha aderito come Centro di Prossimità di Fondazione Ébbene. Partendo dal suo vissuto, Luigi e gli operatori del Centro di Prossimità, stanno rimettendo insieme i pezzi del puzzle che per lungo tempo ne hanno frammentato la storia. L’uomo oggi sta facendo delle sue esperienze un punto di forza, riconoscendo abilità e competenze che possono essere utili nella vita quotidiana. 

Per lungo tempo il paese natìo è stato associato a emozioni negative, adesso Luigi riconosce di non essere solo e vede nella cooperazione e nella solidarietà un nuovo modo di vivere. Importante sembra essere il rapporto con il prossimo, non più soggetto di cui avere paura e simbolo di abbandono ma persona da aiutare e farsi aiutare. Oggi Luigi collabora presso il nostro Centro di aggregazione di Librino, mettendo a disposizione della piccola comunità, il suo sapere, che coincide con il saper fare. Manutenere, aggiustare ciò che nei locali necessita di essere aggiustato. Così Luigi è diventato protagonista “necessario” dei bisogni della struttura. Gli operatori chiedono a lui aiuto, in termini pratici, e Luigi da loro “prende” la riconoscenza, la visibilità che nella vita non ha mai avuto! I bambini che frequentano il Centro di Aggregazione lo riconoscono come una persona sui cui contare, lo chiamano “Zio Luigi”, restituendogli un’immagine del tutto nuova per sé. Nell’ascolto, nella condivisione e nella reciprocità del progetto, Luigi, non è solo destinatario di azioni ma è protagonista. Se in passato pensava di essere vittima del destino, oggi l’uomo ha compreso di esserne artefice. 

Il percorso è ancora lungo, le fragilità dei traumi passati sono sempre dietro l’angolo ma Luigi sembra stia abbattendo i muri relazionali che aveva costruito per proteggersi dalle delusioni che hanno segnato la sua giovinezza e stia costruendo dei ponti che porteranno al suo reinserimento sociale.

Tutto a partire da una casa.

 

Il Centro di Prossimità

Cooperativa Sociale Mosaico