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Per un nuovo welfare, le proposte della Società Civile

13-07-2020 10:27

Redazione

Approfondimenti,

Per un nuovo welfare, le proposte della Società Civile

Per conoscere e approfondire l'iniziativa scarica l'instant book

 

 

 

 

 

 

 

Si intitola “Per un nuovo Welfare. Le proposte della società civile” l'instant book curato dalla Rete di Economia civile Sale della Terra e da Vita, nato dall'Appello lanciato dalla Società civile e sottoscritto anche da Fondazione Ebbene. 

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7 focus, più di 200 pagine, numerose Istituzioni del Terzo Settore, Enti ecclesiali, pensatori dell'econonomia cibile riuniti in un appello che chiede al Governo di essere ascoltati e partecipare attivamente per ricostruzione sociale ed economica del Paese. 

Budget di Salute, Patti per l’imprenditoria, Accoglienza diffusa, Povertà educativa, Agricoltura inclusiva, Riconversione ecologica e Pace e disarmo, queste le sette position paper scritte nere su bianco, che vedono il contributo anche del Presidente di Ebbene Edoardo Barbarossa.


Il documento è stato scritto e promosso da Angelo Righetti, psichiatra e collaboratore di Franco Basaglia, fondatore della Rete di Economia Sociale Internazionale Res-Int, membro del comitato scientifico della Scuola Internazionale di Sviluppo Umano “Kip” voluta da Edgar Morin e della Organizzazione mondiale della Sanità, e da Angelo Moretti, Presidente della Rete di Economia Sociale Internazionale Res-Int, della Rete di Economia civile Sale della Terra e Referente della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome.


L’Appello è stato subito condiviso e firmato da oltre 60 soggetti tra istituzioni del Terzo settore, fondazioni, imprese sociali, consorzi, associazioni, enti ecclesiastici, enti di riferimento dell’economia civile, università e accademie, sindaci, studiosi. 

 

"È l’ora di agire collettivamente e sinergicamente con il to care di don milaniana memoria - scrivono i promotori - Un to care che concerne i territori oltre che le persone, in cui i sindaci e le organizzazioni sociali possano riprogettare insieme i tanti percorsi esistenziali interrotti nei 5400 piccoli comuni italiani, un to care che accoglie le persone con una disabilità sociale, gli anziani, i vulnerabili, non dentro le strutture ma dentro progetti personalizzati in cui welfare ed economia non siano facce contrapposte dello sviluppo, ma un unico approccio sistemico per rispondere alla crisi del “dopo” includendo gli altri e non semplicemente mettendoli in sicurezza, separandoli, o addirittura rifiutando l'accoglienza". 

 

 

In allegato l'instant book, per conoscrere e approfondire l'appello: www.perunnuovowelfare.it