«Dal 15 giugno sarà a disposizione dei nostri bambini un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo e qui devo ringraziare ancora una volta gli enti locali per aver collaborato proficuamente all’elaborazione di questo ventaglio di attività e di offerta. Le regioni, assumendosene le responsabilità, saranno libere di ampliare queste misure o di restringerle»: così il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa di sabato 16 maggio.
In occasione della Giornata Internazionale della Famiglia - la ministra Bonetti aveva affermato che «per i centri estivi, per le attività educative dei bambini e dei ragazzi abbiamo investito 185 milioni, i 150 stanziati nel nuovo decreto (il decreto Rilancio, ndr) e 35 milioni che avevo già destinato a questo scopo dal mio ministero. Un investimento tutto rivolto alla rete educativa non formale, dei territori e del terzo settore, non era mai stato fatto. Ripartiamo dai bambini e dai giovani, sono loro la priorità e il futuro».
Nel suo messaggio per la Giornata della Famiglia ha ricordato come «in questi mesi le nostre famiglie si sono ritrovate a non avere più un supporto di carattere educativo per i propri figli: la scuola, le reti educative, i servizi socioassistenziali, gli spazi ludici, lo sport, sono tutti mondi che hanno sostenuto le famiglie e che davamo per scontati.
Così, le famiglie si sono dimostrate la vera rete di sicurezza del Paese, quel tessuto resistente e resiliente che ha permesso all’Italia di reggere in queste settimane complesse di emergenza» e ha annunciato «con soddisfazione», che «dopo aver avuto il parere positivo del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile, parte il Piano per l’Infanzia e l’Adolescenza, frutto del tavolo di lavoro con i comuni, le regioni e le province e gli altri Ministri competenti. Questo piano, con l’attivazione del terzo settore, sarà realizzato con il grande protagonismo della rete educativa italiana».
C’è un Piano quindi e c’è ora anche una data, il 15 giugno, per far sì che «questi mesi siano un tempo in cui i bambini e i giovani del nostro Paese abbiano occasione di attività educative, di gioco e sportive, con un focus specifico sulle realtà di fragilità, di disagio sociale e di povertà materiale e educativa che in questa situazione rischiano di essere aggravate in modo irreversibile, lasciando privi dell’aiuto necessario i bambini e i ragazzi che più ne hanno bisogno. Lo dobbiamo non solo perché in questo modo le famiglie non siano sole, ma perché c’è un’intera generazione che è stata privata di esperienze pedagogiche necessarie per la sua crescita», ha detto la ministra Bonetti. [continua a leggere l'articolo su Vita.it].
L'articolo è stata scritto da Sara De Carli, su Vita Non Profit.