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Un percorso tracciato da impronte rosse che partendo dal centro di Canicattì, in provincia di Agrigento, si prolungherà tra i vicoli e le strade del territorio per dire No alla violenza sulle donne.
Ѐ così che domenica 8 marzo, nella Giornata Internazionale delle Donne, la Comunità di Canicattì si sveglierà accogliendo la campagna di sensibilizzazione Impronte – alla ricerca di un lieto fine, promossa dall’Istituto Walden, Centro di Prossimità di Fondazione Ebbene, dalla cooperativa Back-ground e dall’Associazione La Forza delle Donne.
«Con questo progetto – spiegano gli organizzatori – vogliamo coinvolgere e sensibilizzare tutta la Comunità , dai giovani a meno giovani, dagli uomini alle donne, a considerare la violenza sulle donne e il femminicidio come un’emergenza sociale che riguarda tutti».
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Il progetto, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale sensibile al tema, è stato presentato nei giorni scorsi e rimette al centro l’importanza di azioni di sensibilizzazione, anche simboliche, per accendere i riflettori su uno dei temi più caldi,  cioè quello della violenza sulle donne e della parità di genere.
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Nella notte tra il 7 e l’8 marzo, i volontari delle Organizzazioni coinvolte realizzeranno appunto un percorso di impronte rosse che partirà dalla panchina Rossa della villa comunale, passando da quella in via Regina Margherita fino ad arrivare a quella di piazza Dante. Un colpo d’occhio ad effetto, nel centro cittadino, con il colore rosso acceso a simboleggiare la violenza, il sangue versato da tantissime donne in tutto il mondo, ma allo stesso tempo il colore dell’amore e della passione, che sovente si trasforma in odio e violenza.
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Questo cammino simbolico rappresenta inoltre il cambiamento culturale e sociale che le Comunità devono tracciare per raggiungere una condizione di parità di genere, un percorso che le donne compiono per raggiungere la libertà superando tante difficoltà .
Al risveglio, nella domenica delle donne, dunque, un’impronta delicata ma determinata accompagnerà il cammino delle giornate a venire. Il tutto avverrà nel rispetto delle indicazioni Ministeriali, non ci sarà una manifestazione ma un invito personale alla riflessione.
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Le impronte lasceranno un segno: il segno della speranza.
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