L’Italia è un Paese vietato ai minori. Quasi il 12,5% vive inpovertà assoluta, oltre la metà non legge un libro, uno su tre non usa internete più del 40% non pratica sport. È questo il dato allarmante diffuso da Save theChildren, che evidenzia una netta spaccatura tra nord e sud in termini diservizi destinati ai minori e ai giovani. LaSicilia è la seconda regione d’Italia in cui si registra una forte percentualedi "povertà educativa", un fenomeno che ostala i giovani ad apprendere, sperimentarele proprie aspirazioni e sviluppare le proprie competenze. Primala Campania, seguono Calabria, Puglia e Molise.
Parliamo di un disagio sociale conosciuto bene dalle imprese edagli operatori della Rete Sol.Co., che operano ogni giorno nelle periferie e incontesti difficili, dove la povertà educativa è spesso correlata a quella materiale, e dove i giovani non hanno spazi per accedere alla cultura e luoghiall’aperto in cui socializzare e trascorrere del tempo.
Queste le ragioni percui la Rete Sol.Co., consorzio di cooperative sociali operanti in tutta laSicilia, ha scelto di aderire alla Campagna nazionale di Save the Children"Illuminiamo il futuro" promuovendo "In Rete per i diritti dei bambini". Gliappuntamenti sono iniziati ieri, 14 maggio, e si svolgeranno in diverseparti della Sicilia, dando la possibilità a circa 500 minori, che vivono incontesti di marginalità, di partecipare a un’iniziativa culturale. Il programma è stato realizzato per sottolineareil focus di Save the Children, che evidenzia come nel nostro Paese ci sianoluoghi e spazi inutilizzati o lasciati all’incuria e che, al contrario,potrebbero essere rimpieagati per servizi e attività destinati ai giovani.
Gli eventi della Rete Sol.Co. sono stati programmati dall’UfficioMinori e Giovani della Rete Sol.Co, un’equipe di professionisti chestabilmente opera nel campo dell’educazione e dell’assistenza e che, insiemealle imprese socie operanti sul territorio, haprogrammato eventi "trasversali" che coinvolgono sia minori italiani chestranieri e che abbracciano attività varie, dalla lettura, allo sport, allascoperta dei beni culturali e delle tradizioni.
Note cos’è la povertà educativa: La povertàeducativa indica l’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare,sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni.È una povertà a causa della quale il 20% dei quindicenni non raggiunge lasoglia minima di competenza in lettura e il 25% quella in matematica. Chelimita l’accesso al tempo pienosolo ai bambini che frequentano circa il 30% delle classi della scuolaprimaria. Che priva moltissimi bambini dell’opportunità di giocare in unospazio pulito e li costringe in aree urbane degradate e cementificate. È unapovertà che produce eserciti di disconnessi culturali, ovvero bambini tra i 6 ei 17 anni che non vanno mai al cinema, non aprono un libro né un computer, enon fanno sport. È una povertàche nessuno vede, nessuno denuncia, ma che agisce sullacapacità di ciascun ragazzo di scoprirsi e coltivare le proprie inclinazioni eil proprio talento. (Fonte Save the Children)
In allegato la locandina con il programma