News

©2020 Fondazione Ebbene P.IVA  05459640875 CF 93181480877 | Cookie Policy | Privacy Policy


facebook
twitter
linkedin
youtube
instagram
logo per flazio@4x
vector (1)

Menu

Menu

Ebbene presente alla seconda Conferenza nazionale del “Care leavers network Italia”

29-01-2020 16:18

Redazione

Da Èbbene,

Ebbene presente alla seconda Conferenza nazionale del “Care leavers network Italia”

Ebbene presente alla conferenza di Roma

news572-1581273783.png

Fondazione Ebbene presente alla seconda Conferenzanazionale del "Care leaversnetwork Italia", che si è tenuta oggi a Roma per accendere i riflettori sullanecessità di creare una rete di welfare solida che risponda ai bisogni deigiovani careleaves.
Costruire un progetto di vitaautonomo e affrontare "le cose da Grandi" è una costante nella vita dei giovanicareleavers, che forse più degli altri stanno vivendo con maggiore incertezza epaura il passaggio verso l’età adulta.
Fondazione Ebbene con i suoi Centridi Prossimità intercetta da nord a sud tantissimi casi di giovani che hanno bisognodi essere accompagnati a costruire non soltanto un nuovo percorso di vita masperimentare le diverse forme di indipendenza. Sono giovani che al primoincontro mostrano tutti gli stessi connotati: sguardo pieno di paure, tante incertezze e un fiume di domande che tuonano in testa. Riuscirò a farcela? Cosa significadiventare grandi? Quali sfide dovrò affrontare?
Sono giovani con fragilirelazioni familiari, giovani che hanno vissuto in comunità o in un centro diaccoglienza. Giovani che hanno bisogno - più dei loro coetanei - di ricostruirsie costruire la loro vita rispondendo a quegli imperativi di autonomiaindividuale. Mentre gli altri ragazzi tendono tendono sempre più a posticipare latransizione verso l’autonomia e l’età adulta, i careleavers sonocostretti ad anticiparla per non rimanere ancora una volta abbandonati.

Questo filo rosso haaccompagnato la seconda conferenza nazionale del "Care Leavers Network Italia",che si è tenuta oggi a Roma, al quale Fondazione Ebbene ha aderito peraccendere i riflettori sulla necessità di costruire un sistema welfare e disostegno che non abbandoni i giovani coinvolti. Tanti dati emersi e una fotografiache mostra come la pressione per l’autonomia per i careleavers non siacertamente paragonabile a quella che vivono i loro coetanei.
Rispondere ai bisogni deigiovani careleavers significa accompagnarli e guidarli in questo "viaggio" verso il futuro, cominciando a costruire una base solida, reale e vera: una casa. Lo dimostra per esempio il progetto Housing First, che il Centro di Prossimità Apriti Cuore mette in campo ogni giorno nella Comunità di Palermo.
Al centro l’inserimentonel mondo del lavoro e nelle Comunità dei giovani che, al compimentodei 18 anni si trovano nella condizione di uscire dalle struttureresidenziali per iniziare una nuova vita offrendo loro la possibilità di avereuna casa almeno per i primi 12/18 mesi.
Inserirsi nel mondo de-istituzionalizzato fuori dallecomunità è uno sforzo che per un giovane non ancora autonomo, può rivelarsicomplicato. Una casa in cui sapere di poter tornare è un modo per attutirequesto impatto, favorendo in modo graduale la responsabilizzazione del ragazzoe permettendogli di affermare la propria identità.