Milano

Macchine da cucire azionate per tessere abiti e vestiti ma anche un nuovo progetto di vita; fili e aghi che si intrecciano per restituire nuova forma agli oggetti e disegnare i contorni di storie dense di prossimità, riscatto sociale, di rivincita. Un condensato di colore e calore al Job Caffè, uno spazio ideato e promosso dal Centro di Prossimità Fondazione Arché, che costruisce percorsi di inserimento sociale e lavorativo per le mamme che vivono nella periferia Quarto Oggiaro di Milano.

Tutto questo attraverso una sartoria sociale il cui obiettivo è accompagnare le donne verso la piena autonomia, riscoprendo un antico mestiere e sviluppando capacità di riparazione vestiti e realizzazione di capi d’abbigliamento. Dal modello all’abito finito, questo è il filo rosso che accompagna la realizzazione del progetto.

Un atelier di taglio e cucito che alterna momenti pratici di lavoro in sartoria a lezioni teoriche per conoscere il mercato del lavoro e della moda e sviluppare capacità imprenditoriali. Un modo per riconnettere le donne coinvolte nel progetto alla Comunità e accompagnarle in processi formativi e lavorativi finalizzati a un reale reinserimento nella società.

Maglioni, cappotti, sciarpe, camicie, tanti gli abiti riparati all’interno della sartoria sociale, che risponde al bisogno di dare una spinta propulsiva e propositiva a modelli di economia circolare. Un’economia pensata per contrastare la cultura dello scarto, riconnettere persone e ambiente e rafforzare il binomio tra sviluppo e comunità. Così come gli "scarti" possono rinnovarsi nella loro funzione e tornare ad essere "utili", allo stesso modo le persone se accompagnate a riscoprire il loro talento possono diventare Risorsa per le Comunità.

Ecco dunque che Job Caffè si trasforma in un luogo dove tessere relazioni, sperimentare capacità, costruire modelli di economia sostenibile e riscrivere nuove pagine di vita. Un luogo che guarda a un futuro possibile.