Torna la Biennale dellaProssimità , l’appuntamento nazionale dedicato alla Prossimità che per la terzaedizione, a maggio 2019, racconterà i casi, i progetti, le storie, iprodotti di Prossimità che animano l’Italia e ne costituiscono una delleparti migliori. Fondazione Ebbene tra i promotori nazionali dell’evento,
Dopo Genova nel 2015 e Bologna nel 2017, con più di500 esperienze di Prossimità raccontate e 1000 partecipanti ospitati, laBiennale guarda a Sud e sceglie Taranto con 3 giornate in cui operatori ecittadini potranno incontrarsi, parlarsi, vivere insieme esperienze di scambio,di animazione territoriale, sperimentando linguaggi diversi, dal racconto all’arte,dall’approfondimento culturale alla convivialità .
"Taranto, - spiega Daniele Ferrocino, uno dei quattroco-direttori della Biennale della Prossimità - è un luogo capace di raccontare tutte le contraddizioni del SUD; laricchezza dei paesaggi, della storia e della cultura fanno da sfondo a livellidi povertà e disoccupazione preoccupanti soffocati da uno sviluppo industrialefallito di cui l’Ilva è un simbolo".
Ma Taranto ha saputo reagire ed è divenuta nel tempoterreno fertile per tante esperienze locali di partecipazione civile ecomunitaria, colma di "casi di Prossimità ", costruiti per darrisposte al bisogno di benessere dei cittadini, si sta preparando ad accogliere la nuova Biennale con un "gruppolocale" che aggrega centinaia di cittadini e decine di organizzazioni, in pienostile Biennale.
La caratteristica diquesto evento è, infatti, l’essere costruito con un meccanismo partecipativo eaggregativo; dopo la pausa estiva cittadini, Istituzioni, Terzo settore etutti gli altri attori che lavorano sulla prossimità potranno iscriversi,contribuendo così in maniera creativa e libera - arrivando a Taranto da tuttaItalia - alla Biennale.
Biennale conferma di essere, ancor di più in questaterza edizione, un grande progettoculturale, non solo per la varietà dei casi, delle identità che liraccontano e degli stili, ma soprattutto per il lavoro scientifico che in questi anni è stato condotto e che ogniBiennale alimenta con spunti nuovi. A questo proposito, nel percorso diavvicinamento alla Biennale è a Bologna il 23/10 previsto un primo workshop suwelfare e prossimità e su diritto e prossimità .
A muovere la macchinadella Biennale la Rete Nazionale per la Prossimità , un network di organizzazioni che condividonol’obiettivo di combinare interventi di Prossimità con la promozione di unariflessione pubblica su questi temi. Perogni edizione il Network si rinnova e apre a nuovi aderenti nazionali prontia scommettere sull’importanza dicostruire una piattaforma dedicata alla Prossimità che attraverso attività realizzatein tutto lo stivale racconti quella "dimensionesospesa tra il sistema di welfare formale, organizzato e (forse iper) regolatoe l’azione personale e privata come l’aiuto dato ad un amico".
Per la nuova edizione 18 sigle di rilievo si sono messe ingioco: Associazione Isnet; Associazione scientifica e culturale Ethos - Team e DAFIST dell’Università  degli Studi di Genova; Centro di Studi e Cultura G. Toniolo; Cooperativa Comes; Consorzio Emmanuel; Consorzio Nazionale Idee in Rete; Consorzio Sociale Abele Lavoro; CNCA - Coordinamento Nazionale delle Comunità  di Accoglienza; Fondazione Ebbene; Gruppi diVolontariato Vincenziano - AIC Italia; Cooperativa La Fraternità ; Legambiente; Cooperativa Open Group; Rete delle Case del Quartiere; cooperativa Sociosfera; Uil.
Biennale 2019 è coordinata da 4 volti noti dellaProssimità : George Tabacchi, Gianfranco Marocchi, Caterina Pozzi e DanieleFerrocino.
Tutto ilpercorso è finanziato con ilcontributo degli aderenti nazionali, delle organizzazioni partecipanti, di Fondazione Con il Sud e Compagnia di San Paolo che dopo averesostenuto l’edizione di Genova e Bologna ha deciso di confermare il propriosupporto alla Biennale anche in questa occasione.Â
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