È un killer silenzioso, parlarne può salvare vite. Con questo ed altri slogan torna oggi, 31 agosto, la Giornata mondiale contro l’overdose. Lanciata nel 2001, a Melbourne, in Australia, la giornata è diventata un appuntamento fisso a cui aderiscono ogni anno organizzazioni non governative e governi di diversi paesi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
Dal 2012, l’International Overdose Awareness Day è coordinato dal Penington Institute, un’organizzazione non profit australiana, ma in giro per il mondo sono diverse le iniziative organizzate per informare i cittadini. In Italia, Forum Droghe e Fuoriluogo hanno deciso di aderire a questa campagna e quest’anno, oltre all’attività su Fuoriluogo.it e sui social, è stata organizzata anche una diretta Facebook da Torino, che servirà anche a presentare la campagna "Mai senza Naloxone" promossa da Forum Droghe e Itardd, a cui hanno già aderito Sitd e FederSerd.
In Europa, intanto, i casi di decessi per overdose sono tornati a crescere. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio europeo sulle droghe di Lisbona, nel 2016 nei paesi dell’Unione europea ci sono stati oltre 7,9 mila morti per overdose. Tuttavia, se si contano anche i decessi registrati in Norvegia e Turchia, il numero di morti supera le 9,1 mila unità, con un incremento del 4 per cento rispetto ai dati del 2015 (8,7 mila casi). In Italia, i dati sui casi di decessi droga correlati sono contenuti nell’ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze disponibile (ovvero quella del 2017, poiché la Relazione del 2018 non è ancora stata pubblicata, sebbene la pubblicazione deve avvenire entro il mese di giugno): nel 2016, sul suolo italiano, i decessi droga indotti sono 266.
"Di questi l’89,8% sono riferiti a persone di genere maschile - si legge nella Relazione dello scorso anno -, il 5,6% a persone di nazionalità straniera e il 51,8% a persone con età maggiore di 39 anni. Guardando alla sostanza legata al decesso, nel 44% dei casi essa non è specificata e tra i decessi in cui sia nota la sostanza nel 73% dei casi si tratta di un oppiaceo (principalmente eroina)". Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Lombardia sono le regioni in cui si sono osservati più decessi per overdose nel 2016.
Una mappa dei casi di overdose su tutto il territorio nazionale, aggiornata mese per mese, è disponibile online e raccoglie informazioni sui decessi, sui ricoveri e anche sui decessi sospetti dal gennaio 2017 ad oggi. Si tratta di GeOverdose.it, un progetto curato dal Gruppo di Interesse "Riduzione del Danno" della Società italiana tossicodipendenze. Grazie ad una mappa interattiva, è possibile monitorare l’andamento dei casi di overdose tra le varie città e regioni d’Italia. Secondo la mappa, dal 1 gennaio 2018 al 30 di agosto ci sono stati 166 decessi per overdose, 130 ricoveri e 48 decessi sospetti. Tra i decessi accertati, la sostanza stupefacente principale è l’eroina (segnalata nel 63 per cento dei casi). Un decesso su dieci, invece, è stato determinato da cocaina.
Dai dati raccolti su GeOverdose.it, inoltre, emerge anche il profilo di chi negli ultimi 8 mesi è deceduto per un’overdose. Sono soprattutto maschi, italiani, nella maggior parte dei casi vittime sole ritrovate al chiuso e non per strada. L’età media, infine, è di circa 38 anni. Confrontando, su GeOverdose.it, i dati del 2018 con quelli del 2017 (comparando lo stesso periodo, ovvero da gennaio ad agosto), la mappa online mostra un incremento dei decessi per overdose nel 2018. Nello stesso periodo del 2018, lo scorso anno si contavano 118 decessi per overdose. Durante tutto il 2017, secondo la mappa online, invece, ci sono stati 195 decessi.
Fonte: Redattore Sociale