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Povertà e disuguaglianze sociali, il futuro a tinte fosche dell'Isola

03-08-2018 17:01

Redazione

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Livelli di povertà crescenti , anche tra chi lavora, giovani sempre più tagliati fuori dall’occupazione e trend di invecchiamento della popolazione assai preocc

Palermo, 3 agosto 2018
Livelli di povertà crescenti , anche tra chi lavora, giovani sempre più tagliati fuori dall’occupazione e trend di invecchiamento della popolazione assai preoccupante; è la fotografia di una Sicilia sempre più fanalino di coda del Mezzogiorno e del Paese intero. Non meraviglia, dunque, che il numero di persone che beneficiano del Reddito di inclusione, misura di contrasto alla povertà assoluta, sia il secondo più alto in Italia.
"I dati del I semestre 2018 , resi noti dall’Osservatorio statistico dell’Inps ed aggiornati al 19 luglio, registrano per la Sicilia una platea di quasi 64.000 nuclei familiari percettori di ReI a cui si aggiungono 10.209 nuclei che beneficiano della precedente misura, il Sostegno all’Inclusione Attiva, per un numero complessivo di 250.298 persone coinvolte, con un importo medio mensile percepito di 326 euro" dichiara Rosanna Laplaca, portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Sicilia, il cartello di 20 soggetti di parti sociali, terzo settore e Anci Sicilia.
Sicilia e Campania da sole coprono il 53% del totale delle persone coinvolte ed esattamente la metà delle famiglie che in Italia versano in condizioni di povertà assoluta; di queste famiglie oltre la metà presenta minori e il 18 % disabili all’interno del nucleo. 
"Appare assai evidente - afferma Rosanna Laplaca- la stretta correlazione tra disoccupazione, condizioni di lavoro e arretratezza economica e l’alta percentuale di richieste di sostegno al reddito e certamente si tratta di un rapporto destinato a salire per effetto del carattere di "universalità" della misura, con il venir meno dal primo luglio dei requisiti familiari. Per le domande presentate già dal primo giugno di quest’anno, infatti, gli unici requisiti da soddisfare sono quelli reddituali, di cittadinanza e di residenza con un notevole allargamento della platea dei beneficiari in regioni come la Sicilia con un elevato tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile."
La fase di attuazione del ReI e dei livelli essenziali delle prestazioni definiti con il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà , pubblicato in G.U. il 6 luglio scorso, rappresentano un’opportunità da cogliere per il Governo regionale per la costruzione di quella infrastruttura sociale indispensabile per generare processi di vera inclusione in un territorio fortemente segnato da disagi e fragilità sociali.
"Auspichiamo - continua Rosanna Laplaca - che dopo la pausa estiva il Governo regionale mantenga l’impegno assunto con l’Alleanza contro la Povertà Siciliana e attivi un concreto percorso di costruzione condivisa e partecipata verso il Piano regionale di lotta alla povertà, che individui le modalità di organizzazione della rete dei servizi territoriali, della gestione e divulgazione dei Punti di accesso nelle aree metropolitane come nei piccoli comuni, della presa in carico delle famiglie attraverso le équipe di professionisti e l’attivazione di strumenti di inclusione sociale e lavorativa: occorre una svolta culturale in materia di welfare e un cambio di paradigma che ponga la persona al centro con le sue reti di relazioni familiari e comunitarie, in grado di riorganizzare servizi e risorse con una visione strategica di sviluppo e di futuro per la Sicilia."
Alleanza contro la povertà in Sicilia


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