Cinque milioni di persone vivono oggi in uno stato di povertàassoluta. Con questo scenario allarmante la Fondazione Ebbene, inpartnership con l’Istituto Italiano per la Donazione, AlleanzaContro le Povertà in Italia, CNOAS e Forum Nazionale delle Associazioni Familiari,ha organizzato "Avanti il Prossimo",evento che si è svolto lo scorso 29maggio, presso il "parlamentino" del CNEL di Roma, per discutere su obiettivi estrategie da adottare per contrastare lapovertà.
L’appuntamento ha riunito i profili più autorevoli in ambitosociale, dell’associazionismo e del volontariato in un dialogo caratterizzato da un alto profiloformativo/informativoe presentando il fenomeno della povertà sotto diversi punti di vista, generando però un clima positivofatto di soluzioni possibili e proposte concrete.
Al centro deldibattito lanecessità di supportare le politiche di prossimità che partono da uno sviluppoterritoriale locale per poi raggiungere risultati tangibili in tutto ilterritorio nazionale.
"Abbiamo deciso diintitolare l’evento ’Avanti il Prossimo’ perché l’altro, il prossimo, merita leattenzioni di ciascuno di noi - afferma Edoardo Barbarossa, Presidentedella Fondazione Ebbene -. Viviamo inun periodo in cui i poveri chiedono quasi scusa di esistere, non accedono aiservizi, alla cultura e all’istruzione. Con la Fondazione Ebbenecostruiamo i prerequisiti affinché i soggetti fragili possano individuare leproprie risorse e tornare ad essere attori della propria vita, creando un percorso di accompagnamento conl’intero nucleo familiare".
La povertà e la precarietà rendono l’uomo prigioniero di unsistema che genera depressione e deprivazione, lo escludono dalla società,indebolendo anche i legami familiari. Soltanto, quindi, agendo su tutti gliaspetti della quotidianità si può aiutare l’uomo a fortificare i rapporti, avereun atteggiamento positivo, attivo e disegnando così un nuovo percorso di vita.
Hannopartecipato all’evento, Nunzia De Capite,rappresentante di Alleanza Contro la Povertà in Italia, Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio Nazionale degliassistenti sociali, Emma Ciccarelli, vice Presidente del Forum NazionaleAssociazioni familiari, Cinzia Di Stasio, segretario generale dell’IstitutoItaliano della Donazione.
Nunzia De Capite parla di creare azioni concreteaffinché si possa eliminare il divario tra Nord e Sud, colmando le diversitàterritoriali e lavorando per rendere accessibili i servizi a tutti i cittadini.Stesso filone di pensiero giunge anche da GianmarioGazzi, che afferma: "Parlare diProssimità significa accendere i riflettori su infrastrutture e governance, daadeguare prima di tutto a livello locale. Per contrastare la povertà serve un lavoro attuato regione per regione. L’unico correttivo che va fatto è costruireun piano integrativo tra politiche e servizi, favorendo cosìpercorsi d’inclusione.Supportare i servizi destinati alle persone serve per dare dignità e creare unpercorso di uscita dalla povertà".
L’evento ha acceso i riflettori anche sull’assenza di politichefamiliari nel nostro Paese, dove appunto la natalità non è sostenuta e mettereal mondo il terzo figlio significa, oggi, entrare in uno stato di povertà. Riflessioneche arriva da Emma Ciccarelli, che afferma: "L’Italiaè uno dei pochi paesi europei dove non si affronta il tema delle politichefamiliari. La famiglia non è vista nel nostro Paese come un soggetto attivo chepossa smuovere l’economia".
All’appuntamento hannopartecipato anche due esponenti del mondo politico, Ileana Piazzoni, ex parlamentare del Partito Democratico, chefocalizza l’attenzione su come le persone che vivono in uno stato di povertà sono figlie, a loro volta, di persone povere. Come interrompere, quindi, questo ciclo? Secondo l’ex deputata,l’Italia deve adeguarsi a dei modelli di welfare europei e recuperare il valoredella formazione. E ancora intervento anche da parte di Maria Teresa Bellucci, attualmente parlamentare del partitoFratelli d’Italia, che afferma: "Se non diamo lavoro alle persone, non lerendiamo libere ma le costringiamo a vivere in uno stato di depressione edeprivazione".
Tutte dichiarazioni che aiutano a comprendere l’importanza dicostruire una rete unica, in grado di rispondere ai veri bisogni dei cittadinied operare in maniera uniforme dalla Sicilia al Piemonte, perché non si puòpensare di lottare contro la povertà vivendo in un clima di isolamento. Condivisione e cooperazione sono sicuramente le parole d’ordine per rilanciare questaimportante sfida. Ecco, quindi, come l’evento "Avanti il Prossimo" sottolineal’idea che il bene si costruisce trasferendolo da una persona all’altra.
Del resto, come sostiene CinziaDi Stasio: "èimportante mettere in movimento la catena del dono affinché tutti possiamosentirci parte integrante di una comunità".
E allora bisognapartire da qui, accendendo in ognuno quella fiamma della solidarietà; partiredall’idea che il prossimo ha davvero bisogno dell’attenzione di ciascuno dinoi, solo così si può realizzare una società semplicemente umana, doveil bene trasforma spazi in luoghi e soggetti in persone.