Una risposta per un bisogno sommerso ma diffuso, resa possibile grazie al lavoro in rete fra enti locali, servizi sociali, associazioni, parrocchie e le stesse persone che si trovano in difficoltà. Si chiama "Io sto con te" ed è il nuovo servizio di ospitalità e di aiuto per genitori separati presentato il 19 marzo a Parma, proprio nel giorno dedicato alla festa del papà.
Il progetto è promosso dall’associazione San Cristoforo, attiva nel campo delle persone fragili con il patrocinio del Comune e il sostegno, fra gli altri, di Forum Solidarietà, il Centro di servizio per il volontariato locale. Fragili, in questo caso, sono quei padri che, a seguito di una separazione, si trovano fuori casa con uno stipendio che non è più sufficiente a coprire le spese. Così può capitare che finiscano in strada, magari a dormire in macchina o in situazioni indecorose. Non si vedono, ma sono tanti. È a loro che si rivolge il progetto, offrendogli una casa a un costo sostenibile e un accompagnamento fatto di relazioni positive, perché non debbano affrontare da soli questo momento drammatico della loro storia. In cambio l’associazione chiede ai padri di impegnarsi nel dialogo con la famiglia e il rispetto delle regole della convivenza domestica.
La formula è quella del co-housing: "I genitori ospiti dovranno partecipare mensilmente ai costi - ha spiegato il responsabile del progetto durante la presentazione - e seguire un percorso condiviso prima dell’ingresso con un’èquipe multidimensionale, partecipata dai servizi sociali del territorio, psicologi, neuropsichiatri infantili ed esperti in diritto di famiglia". L’obiettivo non è solo dare un tetto ma creare uno spazio dove padri e figli possano costruire un rapporto quotidiano e sereno, aperto anche al confronto con altre esperienze e relazioni.
La casa aprirà le porte il prossimo 6 maggio ma l’idea dei promotori è di mettere a disposizione altri appartamenti: a tal fine "Munus", la fondazione di comunità di Parma fra gli animatori del progetto, ha aperto un fondo che raccoglierà le donazioni di chi vuole continuare a contribuire.
Fonte: Redattoresociale.it