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Welfare, sviluppo sostenibile ed economie di Prossimità. Ieri l’incontro della Rete di Prossimità promossa

21-12-2022 18:13

Redazione

News, Da Èbbene,

Welfare, sviluppo sostenibile ed economie di Prossimità. Ieri l’incontro della Rete di Prossimità promossa da Èbbene tra bilanci e uno sguardo al 2023

Uno sguardo al 2023, obiettivi chiari quelli che ieri la Presidente e il board hanno presentato alla Rete.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8 promotori nazionali, 15 Centri di Prossimità territoriali e 2 Hub, 30 nodi di Rete, 20 partner strategici e 8 network.

 

Questa la fotografia che emerge dal lavoro intenso che Fondazione Èbbene ha messo in campo in questi anni e che martedì scorso - in occasione di uno spazio di confronto e dialogo con la Rete di Prossimità - ha evidenziato ancor di più la capacità di essere una Fondazione nazionale dedicata alla Prossimità, dove attraverso l’attenzione e la cura per le comunità si generano nuovi processi di economia circolare.

 

Uno sguardo al 2023, obiettivi chiari quelli che ieri la Presidente e il board hanno presentato alla Rete. L’approccio, quello che Èbbene promuove, è l’elemento determinante per valorizzare la partecipazione delle persone alla vita del Centro e della Comunità; la Formazione, come il Master in Sviluppo Sostenibile ed Economie di Prossimità, il networking e quindi il confronto con le aziende, con le realtà nazionali, con il privato sociale, ma la valutazione per misurare sempre l’impatto delle azioni di Prossimità in una logica sempre accesa di sviluppo e miglioramento delle persone e dei territori per i quali costruiamo rigenerazione.

 

Quattro invece i temi centrali su cui Èbbene rinnova il suo investimento: giovani, contrasto alle Povertà, Sport Inclusivo e territorio. Un’esperienza vincente, quella che in questo anno ci ha visti impegnati nella costruzione degli Hub di Prossimità, dove proprio il protagonismo dei giovani e la loro capacità di essere onde di cambiamento è la strada per “vestire” i territori di creatività e nuove energie. L’impegno con i giovani ha bisogno certamente di dare risposte concrete al fenomeno Neet, da Nord a Sud servono piani di azione condivisa per far sì che i giovani non lascino i loro territori, ma al contrario abbiano una strada formativa e professionale che si intreccia con il bisogno di futuro del Paese. Tutto questo nella logica che serve rafforzare l’impegno proprio delle nuove generazioni nella cultura della legalità e nell’impegno civico.

 

Il filone delle Povertà, invece, nel Piano di sviluppo di Èbbene vuol dire lavorare con maggiore cura nelle periferie, nell’inserimento sociale, nella formazione e nell’educazione accessibile. Lo sport in quest’ottica è certamente una strada – e non soltanto strumento – per dare opportunità inclusive a coloro i quali vivono l’esclusione. Al centro l’impegno che Fondazione Èbbene ha costruito insieme a tante altre realtà nazionale per dare vita e forma allo Sport Inclusion Network, un progetto di sistema a che raccoglie alcune tra le pratiche più interessanti di sport inclusivo ma che, soprattutto, vuole mantenere sempre accese le luci sull'azione sportiva come strumento privilegiato di benessere sociale, incontro con le fragilità e salute pubblica.

 

Territorio vuol dire spazi produttivi e inclusivi, e quindi al centro azioni che generano accessibilità, promuovono la cultura per tutti e tutte, l’impegno nel far diventare le comunità sempre più coese.

 

Francesco Passantino - già consigliere del Consorzio Sol.Co. – entra nel Board di Èbbene, offrendo un contributo intenso e intrecciando quella che sembra essere una chiave vincente per produrre sviluppo: l’imprenditoria sociale e filantropia istituzionale che dialogano e condividono un lavoro corale.

 

In questo tempo di Bilanci, Èbbene lancia uno sguardo al futuro, proiettando al 2023 un bouquet di sfide, mettendole sempre al servizio delle comunità.