Più di 120 mila euro raccolti in 7 anni, oltre 30 mila solo quest’anno. È un grandissimo risultato quello raggiunto dall’associazione Kimos con la raccolta fondi “Antonio4SMA”, che ogni anno contribuisce alla ricerca contro le malattie genetiche rare di Telethon. Soprattutto se si considera che Isernia è una città di 20 mila abitanti.

«È un’iniziativa nata in ricordo di Antonio Di Rollo, giovane avvocato scomparso prematuramente a causa di una malattia genetica rara – racconta Gianni Ciao, che anima l’associazione -. Otto anni fa mia moglie, la sorella di Antonio, ha deciso di voler fare qualcosa per ricordare il fratello. In quel periodo – aggiunge - il caso volle che una bambina a noi molto vicina abbia avuto, purtroppo, una diagnosi di SMA. E così, abbastanza casualmente, è nata l’idea di organizzare qualcosa in ricordo di Antonio e a sostegno della ricerca contro le malattie genetiche rare, in particolare la SMA, che colpisce bambini e bambine in tenera età».

Otto anni, dunque, il cui la giornata del 13 dicembre, giorno del compleanno di Antonio Di Rollo, non è soltanto il grande evento di gala che chiude la raccolta fondi per Telethon, ma l’apice di una serie di iniziative che coinvolge tutta la comunità di Isernia. Tanto da attirare l’attenzione della RAI, che ha recentemente ospitato Kimos alla Maratona Telethon, dove Antonio4SMA è stato presentato come caso virtuoso di coinvolgimento di un’intera comunità attorno a un tema sensibile come quello delle malattie genetiche rare.

«In 8 anni molte cose sono cambiate. L’appuntamento non è più solo la serata di gala, lo spettacolo di intrattenimento, ma dal 1° al 13 dicembre piccole comunità, associazioni, enti, borghi si attivano per raccogliere fondi che confluiscono nell’assegnone che consegniamo a Telethon il 13 dicembre».

Un’esperienza virtuosa, dunque, soprattutto dal punto di vista del coinvolgimento della comunità: «Ci sono mamme che preparano oggetti, associazioni che mettono a disposizione spazi e via dicendo. Non è solo l’attività della nostra associazione, ma un’intera comunità che si mette a disposizione per la causa. Ed è l’aspetto più bello. Se non è Prossimità questa!».