Far riaprire il cinema cittadino, chiuso da oltre 30 anni, e trasformarlo in uno spazio aggregativo aperto ai giovani e a chi vuole scendere in campo per fare attività e proporre iniziative che fanno bene alla comunità. È l’obiettivo del progetto “Generazione 0”, che vede protagonisti i giovani di Fossombrone, nelle Marche, che guidati dalle volontarie del Centro Foglie - sezione della Cooperativa “Dire, fare, educare”, Nodo di Prossimità di Èbbene – hanno lanciato una petizione per riprendersi quello spazio da troppo tempo abbandonato.
Tutto nasce da un’iniziativa di crowfunding - sostenuta dalla Fondazione Carifano – che il Centro Foglie ha vinto nel 2021. «Con i soldi raccolti abbiamo contattato le realtà territoriali di Fossombrone – Proloco, Diocesi, associazioni di volontariato, scuole, associazioni sportive – con cui si è da subito creata una solida collaborazione», spiega Eleonora Casalini del Centro Foglie, che aggiunge: «Si è creato così il primo team di lavoro, formato da circa 25 ragazzi e ragazze tra i 17 e i 23 anni, a cui abbiamo chiesto idee e suggerimenti su come investire il budget».
Attività che li vedessero coinvolti in prima persona, per risvegliare la cittadinanza, per riprendersi gli spazi, per essere di nuovo protagonisti. «Il fine del nostro lavoro era quello di dare empowerment ai ragazzi e dimostrare che le loro idee sono valide e che è molto importante la loro partecipazione alla vita pubblica. Il gruppo ha deciso di organizzare un cineforum, proponendo anche la petizione per la riapertura del cinema cittadino».
Per la città di Fossombrone e per tutti i comuni limitrofi, infatti, risulta fondamentale avere uno spazio di cultura, come il cinema, dove si possono organizzare non solo proiezioni di film, ma anche spettacoli teatrali e corsi di teatro vista la presenza del palcoscenico all’interno della struttura. Uno spazio per creare gruppo, senso di comunità, per fare incontrare i giovani in contesti diversi da quelli dello svago fine a se stesso. Spazi creativi e ricreativi, dove poter esprimere liberamente la propria opinione.
«Hanno scelto tutto loro: i film, gli slogan, le locandine, il titolo dell’iniziativa, che si è svolta nel periodo estivo in un campetto della Polisportiva, in collaborazione con la Diocesi. C’è stata molta adesione da parte della comunità – aggiunge Eleonora - perché si sente forte la necessità di esserci e di fare e perché i ragazzi hanno coinvolto molto i loro coetanei. Abbiamo avuto più di 300 persone nelle due serate».
E la petizione? «È stata lanciata sia in versione cartacea che sulla piattaforma digitale Change.org e siamo riusciti a raccogliere più di 3 mila firme. Ci auguriamo che il cinema venga riaperto e che venga compreso che le persone – specialmente i più giovani - sono parte attiva della vita sociale e bisogna prendere in considerazione le loro esigenze e i loro interessi».