Da quattro anni, a Palermo, c’è una Casa dove ogni giorno si respira aria di prossimità, di accoglienza, di futuro. È la Casa Apriti Cuore, bene confiscato alla mafia e affidato all’associazione Apriti Cuore onlus, Centro di Prossimità della Fondazione Èbbene, per essere rigenerato in luogo di prossimità.

È qui che ragazze e ragazzi neo maggiorenni in uscita dalle strutture di accoglienza palermitane trovano una casa pensata per loro. Uno spazio utile a definire un personale percorso di vita, dando a ciascuno del tempo “in più” per essere realmente autonomi e trovare lavoro, ultimare gli studi, cercare una propria casa così da costruire il futuro con una maggiore solidità.

Di questa famiglia fa parte anche Ous, nato in Gambia e arrivato in comunità quando aveva 17 anni, dopo uno di quei lunghi viaggi di cui troppo spesso sentiamo parlare al Tg. Quando è diventato maggiorenne ha scelto di trasferirsi in via Emilia, nella Casa Apriti Cuore, una struttura che rappresenta un progetto quasi unico nel suo genere, come racconta Maria Fontana, tutor della casa che supporta i ragazzi e le ragazze che si gestiscono in autonomia.

Agli “inquilini”, infatti, viene chiesto di contribuire alle spese relative ai consumi e al condominio, con l’obiettivo di imparare man mano a gestire una casa, fare una buona economia domestica e amministrare bene i propri risparmi. Con ognuno di loro vengono costruite relazioni d’aiuto solide e durature nel tempo.

Come quella costruita, giorno dopo giorno, con Ous. «Ha fatto tantissimi passi avanti dal giorno in cui ha varcato la soglia della Casa – dice Maria -. Si è diplomato in Ragioneria, ha preso la patente di guida, vuole iscriversi all’Università, studiare Infermieristica in inglese per aiutare la gente del suo Paese». Quando racconta la sua storia lo fa con serenità e consapevolezza, anche se non è stato un percorso facile quello di Ous. «Più svegli e intelligenti sono i ragazzi e più domande si pongono. E avere una donna come responsabile della comunità, all’inizio, non è stato il massimo per lui. Quando è arrivato era prevenuto nei confronti dell’Italia e degli italiani e abbiamo avuto anche diversi battibecchi e confronti costruttivi. Adesso è cambiato molto, è un ragazzo eccezionale che ha tanta voglia di farcela ed è sempre pronto a mettersi a disposizione degli altri».

Non si tira mai indietro Ous, anzi. «Ci ha dato una mano a distribuire la spesa durante il lockdown e ci dà supporto con le relazioni esterne. Quando è venuto a trovarci l’attore di Criminal Minds, per esempio, è stato lui a parlarci in inglese e raccontargli della nostra Casa. È proprio un oratore».

Ous è stato anche inserito come mediatore. Ha lavorato con Emergency e altre associazioni e dà sempre una mano ad Apriti Cuore quando c’è bisogno. «Per gli altri ragazzi è diventato un punto di riferimento importante, come un giovane “papà” che si prende cura dei più piccoli, dei più soli, dei più disorientati. Quando arrivano ragazzi nuovi non sempre c’è un mediatore, ma Ous si rende conto dell’importanza di avere una figura su cui poter contare e di cui potersi fidare. È diventato il presidente del Gambia a Palermo!»

Oggi, tramite Apriti Cuore, ha anche conosciuto una signora che lo sosterrà nel percorso universitario e che si è legata a lui con tanto affetto. Proprio com’è successo a tutti gli operatori di Apriti Cuore, Maria in primis. «È il nostro gioiellino, siamo orgogliosi di lui e cechiamo di accompagnarlo nel suo percorso di crescita personale e professionale».