Può la Boxe essere uno strumento per dire No all’emarginazione sociale e costruire percorsi educativi? La risposta è sì e arriva forte dall’esperienza bolognese promossa dal progetto Boxe Sociale Pugilistica Navile, tra i vincitori dell’area Centro Italia del progetto Welfare di Prossimità.
Guantoni in mano, un programma ben strutturato e guidato da educatori sociali e operatori sportivi e tanti volti, quelli dei bambini e ragazzi che dalle periferie bolognesi riescono ad accedere a nuove opportunità inclusive attraverso lo sport.
È negli spazi dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Pugilistica Navile, che diventano veri e propri luoghi di Prossimità, che si respira tutto il senso del progetto, una battaglia sociale e culturale per garantire a tutti il diritto allo svago – certo – ma anche l’opportunità di far parte di un territorio che guarda all’inclusione come leva fondamentale per costruire comunità che dialogano e si sviluppano.
Contro ogni forma di pregiudizio, la boxe ha valori intensi che permettono di sviluppare un percorso educativo e sociale che funziona. «Il pugilato – come dicono i promotori del progetto – permette di innescare in maniera spontanea sani meccanismi di interazione e sviluppa la capacità di riconoscere e controllare i fenomeni di aggressività, di prendere consapevolezza del proprio corpo, di saper gestire il tempo, di saper osservare. Il pugilato negli anni è tornato ad essere uno strumento di attrazione per i giovani capace di farli esprimere, accettare la diversità e quindi socializzare in maniera sana, senza stereotipi o pregiudizi».
Cosa succede quando un giovane entra in contatto con l’ASD? Gli educatori e gli operatori sportivi costruiscono per lui un programma mirato ai propri bisogni e che quindi accompagnano il giovane ad esprimersi e crescere con i valori che lo sport diffonde Ma non solo, la Boxe sociale è un ottimo strumento per contrastare fenomeni più forti, quali dispersione scolastica, bullismo.. perché ritrovarsi insieme, sentirsi seguiti e confrontarsi con sé stessi - i propri limiti e capacità – permette di guardarsi e migliorare, oltre che accettare l’altro come risorsa e alleato.
Il dialogo, la connessione con il territorio, il benessere delle periferie sono tutti valori e missioni che l’ASD porta avanti. «In questo tempo – aggiungono i promotori – abbiamo collaborato con diversi enti di formazione come l’Istituto Professionale Ciofs, C.F.P. Cefal e Futura di San Giovanni in Persiceto proponendo e condividendo con loro delle giornate di allenamento alunni/professori. A luglio, inoltre, saremo impegnati con il progetto territoriale “Scuole Aperte” per far conoscere il nostro progetto».
A Bologna tra sport e inclusione si respira aria di Prossimità.