Sopperire al gap tra formazione e pratica, costruire un ponte tra l’imparare e il fare, fornire competenze che i giovani possono sfruttare come trampolino di lancio per il loro futuro. Trasformare, insomma, il percorso accademico in un’opportunità concreta. È la sfida che il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, con sede a Duino, in provincia di Trieste, ha colto prendendo parte all’International Proximity Project.
Ultima fase di una serie di Hackathon – organizzati all’interno del progetto Welfare di Prossimità di cui il Collegio è promotore insieme a Fondazione Èbbene e Fondazione di Comunità San Gennaro e finanziato dal Ministero del Lavoro- che ha visto i giovani del Nord Italia sfidarsi in una competizione nazionale per dare forma alle loro idee sostenibili. Tante sfumature, un unico comune denominatore: impattare i territori, migliorarli, guardare a quelle fragilità che hanno bisogno di soluzioni nuove. E farlo scendendo in campo.
Buone idee e buone pratiche che vedono le giovani generazioni in prima linea per un cambiamento reale, tangibile. «Lavorare con i giovani, in particolare con percorsi di co-progettazione - dichiara il Rettore del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, William Turner - è da sempre fondamentale al Collegio, dove stimoliamo continuamente i nostri studenti ad essere artefici del loro futuro. Accompagnarli in una visione più ampia nella realizzazione delle loro idee è una responsabilità e un impegno, che qui a Duino attuiamo con passione ogni giorno e che abbiamo voluto estendere al territorio che ci ospita prendendo parte all’International Proximity Project».
Da una parte è forte l’impegno del Collegio nell’aiutare i ragazzi e le ragazze ad andare oltre la formazione, trasmettere loro competenze, per diventare portatori di cambiamento concreto e positivo. Dall’altra è innegabile la voglia dei giovani di mettersi in gioco, di esserci, di crederci. L’hanno manifestata durante la due giorni in cui hanno lavorato ai loro progetti affiancati dai mentor di Next – Nuova Economia per Tutti, che hanno suggerito spunti, riflessioni, strumenti da utilizzare per non lasciare che una buona idea resti solo un’annotazione su un foglio bianco. Due giorni in cui la dimensione online non è stata percepita come un ostacolo, in cui il dialogo e il confronto hanno superato ogni distanza, avvicinando i mentor ai team, le idee alle azioni, la voglia di esserci al bisogno di fare.
Su dieci progetti finalisti ne sono stati premiati sei, che riceveranno 10 mila euro e verranno accompagnati nella fase iniziale per trasformare le loro idee in azioni concrete, dando vita agli Hub di Prossimità, cioè dei luoghi in cui le nuove generazioni si connettono alle realtà locali per prendersi cura dello sviluppo sostenibile delle comunità.
Il banco di Anna promuove agricoltura sostenibile e inclusione sociale; Dolomiti Hub punta a contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi di montagna attraverso stimoli culturali e sociali alle famiglie e ai giovani del territorio; Piccolo Cinema Onirico è un laboratorio di video-making partecipativo con cui si vuole favorire l'inclusione sociale delle persone con disabilità cognitiva e mentale e che darà vita a un documentario per sensibilizzare sul tema il resto della cittadinanza; ZIP La cartella compressa del Paziente è una piattaforma digitale che raccoglie e mette a disposizione delle Aziende Sanitarie dati di pazienti affetti da gravi patologie croniche e invalidanti; Avanguardie Verdi mette insieme arte, sostenibilità ambientale e imprenditoria giovanile in una rete di artisti, critici, compratori, venditori di opere d’arte e il pubblico comune; COM DSA intende aiutare bambini con disturbi specifici dell’apprendimento attraverso una serie di attività laboratoriali che li spingano a sentirsi a proprio agio.
Questi i vincitori. Non solo della competizione in senso stretto, ma di una grande opportunità: quella di muovere il primo passo verso il fare. Per costruire, già da oggi, un futuro che veda i giovani protagonisti del cambiamento e promotori di Prossimità.