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Ci sono periferie fisiche – certo – ma anche sociali che mettono a rischio il futuro e la speranza di un cambiamento, perché travolgono i bambini, alimentano l’esclusione sociale. E allora serve agire, serve costruire luoghi di Prossimità che accendono opportunità , serve mettere in campo progettualità dal sapore nuovo. Negli ultimi anni abbiamo sperimentato che c’è uno strumento vincente per dialogare con i bambini più fragili: lo sport.
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Grazie alla collaborazione con Fondazione Milan, per il terzo anno consecutivo, abbiamo avuto la possibilità di mettere in campo Sport for All, mettendo al centro lo sport come leva fondamentale per contrastare le periferie sociali e costruire nuove forme di aggregazione.
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Dopo Vittoria, in provincia di Ragusa, da due anni con l’Hub Spazio 47 siamo a San Cristoforo, nel quartiere popoloso di Catania, dove spesso i ragazzi rischiano di perdersi tra le viuzze.
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Una storia bellissima, 30 bambini e giovani insieme fanno danza e calcio: scendono in campo, condividono momenti di crescita preziosi, imparano a confrontarsi e rispettare le regole. Â
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Tutto il senso di Sport for All nelle parole di Malek, 10 anni, una delle bambine che frequenta con costanza e passione il laboratorio di danza. «La danza mi ha dato la possibilità di fare nuove amicizie e stringere ancora di più il rapporto con le amiche che già conoscevo. Andiamo molto d’accordo e non vediamo l’ora che arrivi il momento di andare a lezione per imparare cose nuove», racconta Malek, che viene dalla Romania e ha un fratellino più piccolo. La passione per il ballo, la felicità di poterla condividere con le altre bambine. Un sogno diventato, oggi, realtà . «Da grande mi piacerebbe cantare e ballare in un gruppo con le mie amiche – dice Malek in conclusione – magari diventare come le cantanti che ci piacciono e che seguiamo oggi. Non so se questo sogno si realizzerà mai, intanto Sport for All è un primo passo che stiamo percorrendo e che ci dà speranza per il futuro».